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La Scuderia del Duca

Irene Kowaliska " La madonna dei fiori " tecnica mista

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Irene Kowaliska ( ( Varsavia 1905 - Roma 1991 )  tecnica mista sottovetro cm. 21,5x10 firmato in alto a destra
Titolo: La Madonna dei fiori - datato Roma 1978 - montato su legno
Irene Kowaliska arrivò a Vietri sul Mare per dedicarsi alle ceramiche e poi a Positano a decorare tessuti.
Definita artista delle arti applicate da Edoardo Alamaro sul libro a lei dedicato " un'artista una donna un mito " Tullio Pironti Editore 1992

La ceramista Irene Kowaliska nasce a Varsavia (Polonia) nel 1905 e compie gli studi nella Scuola di Arti Applicate di Vienna dove si trasferisce da bambina con la famiglia e dove si diploma nel 1927.
Dopo un soggiorno a Berlino, dove sposa il poeta Armin Wegner e a Vallauris, dove si avvicina alla ceramica, arriva per la prima volta a Vietri Marina nel 1931 e qui collabora, per un anno, con la manifattura I.C.S." (Industria Ceramica Salernitana) di proprietà dell'industriale tedesco Max Melamerson e dove conosce Richard Dolker.
Alla "I.C.S." realizza opere di sapore popolare e naif ispirate alla vita e alla tradizione del posto.
Nel 1932 apre una collaborazione con la faenziera "I.C.A.M." (Industria Ceramiche Artistiche Meridionali) di Vincenzo Pinto, che le mette a disposizione un proprio studio.
L'anno successivo compie un viaggio in Sardegna e nel 1933 si trasferisce sulla Costa Azzurra dove apre un piccolo laboratorio ceramico, ma delusa dalle locali tecniche di cottura torna a Vietri dove si stabilisce e dove riprende a collaborare con la "I.C.A.M.".
Nel 1937, lasciata la "I.C.A.M.", apre un piccolo laboratorio in proprio che rimane attivo fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Al termine della guerra Irene Kowaliska lascia il suo laboratorio, distrutto dai bombardamenti, e da Vietri si trasferisce a Positano dove nel suo "Positano Studio" si dedica alla tessitura di stoffe, fino al suo definitivo trasferimento a Roma avvenuto nel 1956.
A Roma si dedica alla realizzazione di icone su vetro e al ricamo e apre il suo studio ai giovani desiderosi d'arte.
Nel 1965 torna a visitare Vietri e nell'occasione realizza alcuni campioni per la "C.A.S." di proprietà di Vincenzo Solimene.
Alcuni anni dopo dipinge un piatto per la "Ri.Fa." di Matteo Rispoli.
Irene Kowaliska è considerata tra i massimi esponenti della cosidetta colonia tedesca di Vietri, a cui tanto deve la rinascita e l'affermazione sui mercati della produzione ceramica vietrese.
Irene Kowaliska muore a Roma nel 1991.

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